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al testo di Sabina Spielrein
Di nuovo primavera
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un flauto rauco attraversa le colline
intenerisce una foglia lacustre
nel fresco fogliame quel bacio d’aria
eccita la libellula e il coleottero.
svegliati i mandorli marzo s’innova
nell’oro dell’onda gioca con il giallo intenso
inneggia l’armonia dei mondi
nell’eterna primavera delle rondini.
mi sorridi dalla grotta di platone
sbalordito respiro tra due ponti
dove bellezza è il lume, temporale mutazione
conduce la natura e la mente dell’uomo
che qui si intende come nelle altre cose.
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Arcangelo Galante
- 22/03/2018 19:39:00
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Un dolcissimo testo, davvero coinvolgente nel contenuto e, poeticamente, romantico nella stesura. Versi intensi e carichi di pathos, esprimono il travolgente sentimentalismo dellautrice, che inneggia il giungere della primavera, in modo accattivante. Ecco che ogni cosa diviene protagonista, in una Natura che cerca di risvegliarsi, dopo un lungo letargo invernale, e nella quale, i principali interpreti, proprio come in una pièce teatrale, sembrano volerla accogliere, con lietezza, riservandole tutti gli onori, a lei spettanti. Letta con piacere e gradita. Un solare saluto primaverile, gentile poetessa!
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Laura Turra
- 22/03/2018 19:36:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Un testo di cui ci s’innamora, come l’anima a primavera. Molto molto bella. Un caro saluto Sabina!
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Franca Colozzo
- 22/03/2018 19:18:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
La tua è la Primavera di Vivaldi, un inno alla gioia, al risveglio della natura. Dalla caverna di Platone escono le idee nella loro immutabile e fissa perfezione, modello di tutte le cose, in discesa libera dallIperuranio dove risiedono, al di là di questo mondo imperfetto e mutevole. Sembra che la musica inneggi ad unarmonia di colori e gli stessi colori si trasformino in puro suono. Il flauto di Satiro, poi, che già dal primo verso irrompe dallalto delle colline, rompe il silenzio con il suo suono e risveglia le creature ancora dormienti: libellula, coleottero, mandorli e garrule rondini, che intrecciano voli nel cielo finalmente sgombro da nubi. La chiusa filosofica della tua poesia impone una riflessione sulla bellezza e la perfezione della natura, che la la mente umana non sa cogliere in pieno né rispettare. Molto bella la tua poesia, che denota un animo nobile e sensibile. Un saluto affettuoso.
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Salvatore Pizzo
- 22/03/2018 18:17:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Sai far leggera pure la primavera, sebbene appena uscente da caverna platonica: saggezza e poesia che, in primavera, sembrano pure venire ad accordo, miracolo del clima clemente... Me ne sono lasciato avvincere dalle tinte color pastello e dalla leggiadria del verso: bella assai.... un caro saluto
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